BLOGGER TEMPLATES AND TWITTER BACKGROUNDS »

domenica 6 febbraio 2011

Vite anacronistiche e riflessione sulla saggezza.








Il comune caso di Benjamin Button.

Inverosimile come il fluire del tempo renda taluni ancor più fanciulli nel senso meno nobile del termine, s'intende. Ho avuto la grazia d'incontrare non fortunatissime anime vittime di imprudenze dettate da puerili atteggiamenti anacronistici, data la loro età. E' che forse, io penso, non esistono 3 età ( fanciullezza, adultità, vecchiaia ) o meglio, per esser più chiaro, la prima fra le età si ripete una nuovamente dopo la seconda, in modo ciclico. Da piccini, ignoranti riguardo il mondo, si necessita sostegno; da adulti, ecco, si prende coscienza di se stessi e della propria funzione sociale; da vecchi, ignoranti d'un modo che, intanto, è andato avanti, si necessita di sostegno. Quindi, andando avanti si torna indietro.
Ad ogni modo, credo che il fulcro, quello concreto, siano le attenzioni. Si è l'attenzione, il sostegno, di cui si necessita indipendentemente dalla fase che si sta attraversando.

Ma allora, ricordando la felice età puerile, perché si teme la vecchiaia? E' paradossale, in un certo qual senso: l'invalidità che potrebbe esser quella neonatale, i limiti di ragionamento. Da ignoranti s'è felici, da coscienti s'ha paura di regredire.

E la saggezza senile? E la saggezza non esiste, la saggezza è calma manifesta, la saggezza è finta pazienza.
E' solo CULO, la saggezza è CULO.



1 commenti:

Francesca ha detto...

mi piace molto sia l'immagine (citazione di dalì) sia il contenuto ma odio essere l'unica a commentare quello che scriviamo, che se anche son cagate almeno sono cagate sentite :P