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sabato 5 febbraio 2011


Che dolcezza vuoi che senta chi ha sete tuttavia? Infatti, dov'è il gusto?
Mi dispiacerà illudere il solitario e sfortunato navigatore dei mari del Web, ma non scriverò la ricetta dei miei muffin. La vera tragedia è che ormai i muffin li ho citati, e qualcuno capiterà qui per sbaglio, prima o poi, e sarà molto deluso, e le quotazioni del tristo blog caleranno ancora e questa è veramente una disfatta cosmica.
In realtà sono qui per dirvi i fatti miei, cioè che da almeno tre anni ho in mente una storia clamorosa, barocca, artificialissima, tutta piena di guglie e non ho il coraggio di scriverla. Sto aspettando pazientemente che quella ragionevole parte di me, quella lucida e con gli occhiali da vista, la smetta di dirmi che mi trovo su un divano in una stanza buia e un giradischi e una trama fra le mani che è una cazzata allucinante. E dovrebbe evitare di dirmi che diventerò banale o illeggibile.
Ma è vero: se fossi una persona più chiara scriverei cose luminose e felici, invece sono una semipsicopatica che si sforza di essere all'occorrenza saggia, triste, distante, divertente, interessata. Non c'è gusto ad ascoltare le chiacchiere noiose, e infatti ultimamente ho detto basta. Non rispondo più a nessuno e non rispondo più di niente, come quando rubano i portafogli in spiaggia. Nel frattempo però ho sempre sete.

1 commenti:

vento ha detto...

Sete di vita e di restare a guardarla per paura di viverla appieno ... Sete e voglia di dissetarsi, eppure restare immobile davanti alla bottiglia, specchiandosi nel vetro smerigliato, riflettendosi e riflettendo ... Scrivi e fluisci con le parole e le emozioni, scrivi qualsiasi cosa, dà voce ... dai un po' di te a chi a sete di conoscerti, di capirti ... a chi a sete di te!...