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mercoledì 22 giugno 2011

Una fuga solitaria, gli occhi gonfi di grano

La casa è vuota e sento il rumore sordo delle suole che stuzzicano il frigido pavimento, che non cede alle molestie vagamente erotiche e le lascia andare e poi le fa ritornare, in una carezza infinita.

Brutte suole puttane, non dovete amare il pavimento, amatevi fra voi.

La casa è vuota ed ho una scodella di caldi popcorn da render parte di me, tentando prodezze paraboliche per rischiosi strozzamenti.

La casa è vuota ed io non sono felice.

La mia tastiera è unta, ora.

4 commenti:

Francesca ha detto...

Bentornato! Di certo il mondo ha più bisogno di te che di un novello E.H.! <3

Anonimo ha detto...

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Mon francais n'est pas tres bon, je suis de l'Allemagne.

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Anonimo ha detto...

Io adoro avere la casa vuota! La tentazione sarebbe di metter su il chiavistello e sprangare le finestre in modo da non far rientrare più nessuno...ecco, tipo occupazione! Poi, mi rendo conto che io non potrei più uscire e allora... Fifì

Sheepwrecked ha detto...

Caro Fifi,
vorresti chiuderti in casa per non far entrare più nessuno, però, nel contempo, desideri future uscite. Cos'è che ti spaventa: l'inevitabile e mancanza di ossigeno o la gargantuesca paura di non godere del calore altrui? Se così dovesse essere, non avrebbe senso sprangare le finestre. Ti confesso una cosa: ho molta paura di rimaner solo, non per i fantasmi! :P