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domenica 7 febbraio 2010

EYE ON... COUTURE ACCESSORIES


E' passata ormai più di una settimana dalla Couture parigina, ma purtroppo, per motivi di studio, non ne ho potuto parlare in modo disteso (se non qualche accenno alla couture Valentino).
Ho deciso oggi di proporvi un "dossier" esclusivamente dedicato agli accessori della couture.
Eh si', perchè ad un primo sguardo ci possono essere sfuggiti, ma anche e soprattutto loro, gli accessori, sono fondamentali per comprendere le dinamiche di questa couture.
Una couture molto, molto, deludente. Ci aspettavamo tutti di piu', l'unico che forse ci ha un po' stupiti è stato Giorgio Armani, con una collezione Armani Privè, sempre ancorata agli schemi Armani, ma sicuramente più interessante del solito. Domina su tutti Tisci per Givenchy, ma non lo dico con tono di vittoria (sapete quanto sia un suo fan) perchè anche da lui ci aspettavamo di piu'. Ci lascia senza parole, nel vero senso della parola, Valentino.
Ma caliamoci nei dettagli...

ARMANI PRIVE'
Gli accessori proposti da re Giorgio riprendono le linee eleganti e definite degli abiti.
Le forme sono semplici, tangibili, i colori vanno dal bianco, al panna al nero al blu (qui non proposto). Ottimi i materiali, come i tessuti di tutti gli abiti.
Il tema, l'ispirazione della sfilata?
Ce la dice lei:


LA LUNA.
Di certo non è la prima collezioni Armani di "ambientazione lunare", ma stavolta l'ispirazione si fa accessorio, si fa abito, si fa applicazione piu' visibile che mai. Re Giorgio espone la sua couture e noi la guardiamo e la osserviamo, ma lui dovrebbe ringraziare il fiasco di alcuno illustri colleghi che ha dato importanza alla sua collezione!
Sfilata comunque che esprime qualcosa in piu' rispetto ad altre Armani privè, ma di qualcosa io non mi accontento.


La scarpa caratterizzata da semplicità e sinuosità ridotta all'osso.



Semplicità anche per la clutch che riprende l'applicazione della luna,
linee ben definite anche per la borsa a mano.

Il maxi orecchino provoca di sicuro un allungamento del lobo non da poco! Personalmente non mi piace in questo contesto, ma nemmeno in altri!

GIVENCHY BY RICCARDO TISCI

Sicuramente la migliore di questa stagione di couture, forse anche grazie al clima piu' sereno sentito dal designer, egli ha infatti dichiarato che questa è stata la prima volta in cui si sentisse pienamente a proprio agio con la couture Givenchy.

Tisci infatti si fa apprezzare con questa collezione, ma purtroppo si fa apprezzare: non AMARE visceralmente.
Secondo molti Tisci avrebbe esagerato con l'ispirazione "valentiniana", che sicuramente si puo' notare, ma non è a mio avviso il carattere dominante di questa couture? Qual è?
Semplice: la dimensione sognante, peculiarità delle creazioni di Tisci.
Mi lascia un po' perplesso il viola: non doveva scomparire?

Eccoli: i famigerati "cappelli-abajour".
Che Tisci si focalizzi anche sull'arricchire le teste delle modelle con forme nuove si era visto già anche nel ready to wear, sempre per la prossima stagione. Disprezzati dai conservatori, adorati dagli estimatori di Tisci, danno un qualcosa in piu' agli outfit iniziali.

Le scarpe:
bruttine e niente di che le platform viola(logicamente l'intento in questo outfit non era focalizzarsi sull'accessorio ma sull'abito), carini gli ankle booties soprattutto per il materiale in cui sono realizzati (per vedere questo pero' avete bisogno si un'immagine a risoluzione migliore!)

DIOR BY JOHN GALLIANO
Galliano colpisce ancora.
Cosa direbbe Monsieur Christian Dior?
Stavolta sulla passerella si muove una cavallerizza ma che a cavallo non ci va, perchè se ci salisse il cavallo non la reggerebbe con tutta la roba che Galliano le ha messo addosso!
Certo la maison ha avuto stagioni peggiori, ma io sono dell'idea che Galliano non sia mai stato particolarmente adatto per Dior, e che la maison stessa abbia bisogno di "purificarsi".
Ovviamente cosa se non stivali? Beh logico se si tratta di cavallerizze devono esserci gli stivali! (una cosa come cioccolata calda con la panna).
Tornano, come da Tisci e, vedremo dopo, da Saab, gli ankle booties (che in couture, cosi', proprio non mi piacciono!). Questi stivali sono arricchiti di bottoni e fibbie (ma servivano?), e ovviamente, di tacco assassino!


Molto meglio la scarpa qui sopra, certo non è nulla di nuovo, ma qui ci si salva.
Devo fare commenti sulla collana, oh pardon: sul collare antitiorcicollo?
CHANEL BY KARL LAGERFELD
Collezione infinita per il buon vecchio Karl, che con le sue piu' che sessanta uscite zuccherose ci ha regalato una dose di buoni sentimenti che nemmeno una maratona di film Disney avrebbe mai dato!
Penso che siamo davanti alla peggiore couture che Lagerfeld abbia mai disegnato, certo si salva qualche outfit molto interessante ma c'è qualcosa (molto qualcosa) che non va.
Ciò che meno mi piace di Lagerfeld è che lui faccia da Chanel "quel che gli pare e piace", mi spiego: tante volte ci si chiede "ma dove sono i cardini della Maison?".
Coco Chanel creo' abiti PER le donne, che le donne potessero portare, che potessero renderle femminili, ma che fossero anche pratici e mai rozzi e pomposi (come quelli del "detestato" Poiret). A me sembra che Lagerfeld crei cose troppo sue ( vi ricordate la borsa "Karlo, who?), e questa couture ne è esempio.
Cito Dudu' (il fashionblogger che preferisco): Karl Lagerfeld le vuole tutte a sua immagine e somiglianza.
Questo guanto, per esempio, non ricalca quello che indossa sempre Lagerfeld?
Quello del guanto,poi , è un trend comparso nel rtw del 2009, ma di questo parlaremo anche piu' avanti.
Le scarpe sono forse l'aspetto piu' interessante:
cosi' come le capigliature, anche le scarpe fanno molto Ottocento per i loro tacchi che sembrano piedini di mobili o pezzi di cornici lavorate. Il tutto è pero' argento, e quindi attualizzato.

JEAN PAUL GAULTIER

E' la manager messicana, la premiére dame azteca, la principessa dello Yucatan, la donna di questa collezione couture, ovvero: un fiasco.
Tutto è, come sempre, portato all'eccesso e all'esagerazione. E cio' mi dispiace perchè in Gaultier trovo sempre qualcosa che mi affascina, ma questo qualcosa viene sotterrato da tonnellate di "boh", in questo caso da sombreri in perfetto stile " è l'ora della siesta, amigos!".
Il mondo dell'America centrale rivisitato dall'occhio giocoso, scherzoso, e dotato di gusto per il kitsch, di Gaulrier è sicuramente un argomento che non avrei mai voluto vedere in couture, ma forse sono io che vedo la couture come un mostro sacro!

Eccola qui: la manager azteca si muove veloce tra le passerelle parigine, ma ognitanto si incastra per le stradicciole della Ville: colpa del sombrero!

Ma parlando seriamente ho trovato qualcosa che mi piace in questi accessori:

Queste clutch infatti le trovo geniali, la prima sembra una foglia di palma piegata su se stessa, la seconda fatta di foglie, di non so quale pianta esotica, intrecciate. Approvo!

Anche il sandalo sembra fatto d'erba.
MA.. non dire gatto se non ce l'hai nel sacco! Non ho fatto a tempo a dire che avevo trovato degli accessori interessanti che...

SORPRESA!
In un'epoca di relativismo e scambio culturale, anche Aladino è emigrato in Messico!

ELIE SAAB
Giuro: avrei voglia di non scrivere nulla su Elie Saab. ma lo faccio, per par condicio .
Piu' inutile del dente del giudizio, senza anima, come sempre Elie Saab ci ha proposto una collezione che di suo non ha niente, se non il nome. Il designer infatti si ispira (leggi:copia) sempre molto agli archivi di Maison come Valentino.
Secondo me il nostro amato Garavani nel vedere queste foto inizalmente avrà pensato: "toh, mi hanno anticipato la sfilata, guarda che cari il mio Piccioli e la mia Mariagrazia che mi fanno un'altra bella collezione celebrativa, no' vado a pija a calci Giancarlo che m'aveva detto di aver sentito che avrebbero messo delle schifezze fatte con l'evidenziatore", mapoche ore dopo il Maestro capi' che questo era solo lo scopiazzamento di Saab, e poi...
Ma parliamo di accessori!
Come dicevo prima: riecco l' ankle bootie!
Questa volta in chiave piu' couture,
o meglio, sempre in chiave Valentino,
perchè questo pizzo non ci ricorda (in piccolo) qualcosa?
CERTO CHE SI':



VALENTINO BY CHIURI & PICCIOLI
Eccola, la vera collezione di Valentino, non era quella di Saab! (mi dispiace signor Garavani!)
Pero'.
Fermi.
SHOCK.
Il duo creativo stavolta ci ha shockati: tutti. Chi li ama, chi li odia chi li cosi' cosi', tutti abbiamo avuto bisogno di riflessione. Dopo un'ora o due ho iniziato a capire: si' questa collezione la adoro.
La adoro perchè è calata in una dimensione terribilmente onirica e artistica.
La adoro perchè questi tessuti sono la fine del mondo!
La adoro perchè è un esperimento, un rischio, un grosso enorme rischio.
C'è qualcuno a cui il rischio piace...
Qualcuno ha definito questa donna Valentino "una principessa punck". Io proprio non ce la vedo come definizione, di punck non vedo molto, e nemmeno di principessa.
A me questa donna sembra una creatura divina, una fenice, un "quid" attraente ed etereo.
Ripeto: un sogno.

Pero', l'apprezzare questa couture è un fatto strettamente personale, perchè effettivamente ci sono richiami a Ungaro e Balenciaga, quindi il mio adorarla è proprio una sensazione mia intima, che pero' so di non potervi imporre!

La benda sugli occhi è stato sicuramente uno degli elementi piu' apprezzati, anche e soprattutto da me. La trovo un'idea grandiosa, cosi' come le maschere in pizzo della scorsa couture. Totalmente inedite, queste bende danno ancora piu' valore ai capi, ancora piu' anima.

Adorabile. Questo bracciale è semplicemente adorabile. Sia forse lui uno di quegli elementi definiti un po' punck? Fatto sta che contribuisce a creare un fantastico alone di mistero

Ecco le scarpe: platform realizzate con tessuto (di estremamente elevata qualità come lo è per il resto.) Queste nere si integrano con il leggins, ormai sdoganato anche nella couture.


Ancora piu' belle queste in colore "nude", anche se ci ricordano qualcosa di terribilemnte vicino...:

Le platform dell'ultima collezione Fendi.
Anche nel sandalo tornano i colori fluo (tanto amaramente criticati) degli abiti alternati a nero e a quello che è ormai un nuovo colore cult per la Maison Valentino il "greige".

Dicevo prima, quando eravamo a Chanel, che avremmo parlato ancora del guanto.
Eccolo anche da Valentino.
Sbaglio, o l'abbiamo visto in un passato non troppo lontano, sempre chez Valentino?
eh si'!
Alessandra Facchinetti docet:

Anche madame couture aveva introdotto questo genere di guanto, egregiamente incrostato di perle, nella sua ultima memorabile collezione per Valentino, cosi' memorabile che ci sembra ormai entrata ed integrata nell'archivio della maison cui, ogni tanto, Chiuri e Piccioli danno un'occhiata.


Per oggi è tutto, post estremamente lungo eh!
Mi raccomando: se commentate non ci offendiamo =) .


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