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martedì 9 febbraio 2010

Cani, Gatti e Ostriche

"Fu chiaro fin dall'inizio che ogniqualvolta c'era un lavoro da fare, il gatto si rendeva irreperibile"

Dopo lungo tempo, torno a dire la mia su questi tre animali, o meglio, queste tre entità che viste così stonano anche fra di loro, perché il primo me lo immagino una creatura caffelatte e occhidolci, il secondo è un figlio di puttana e il terzo è un animale molto gastronomico. 


Apparentemente è vero che non significano niente, tuttavia mi è parso di notare che la specie umana spesso si mostra sotto forma di Cane, Gatto o Ostrica. E' una distinzione superficiale perché non va a contestare o valutare gli odiata-amata realtà dei fatti, ma si occupa solo dei fenomeni, delle apparenze, in quanto
1)ammetto di essere una che sostanzialmente se ne fotte delle intenzioni ma bada alla realtà di fatto e 
2)le intenzioni non sono fenomeni e io non mi azzardo nemmeno a sfiorarle.

Si potrebbe dire che (anche sulla base della citazione del buon Orwell) i Gatti sono più intelligenti dei Cani, tuttavia sarebbe avventato, e sarebbe un preconcetto: i Gatti apparentemente sono più furbi perchè la cosa più importante per loro è loro stessi. La personalità Cane si affida allegramente alle persone e ai più variegati ideali, scodinzola e ha gli occhi luccicanti, e per lo più crede di potersi fidare delle sciocchezze dette per caso, senza contare che c'è da fidarsi poco delle parole, pochino delle azioni, ma molto dei gesti casuali.


Il Gatto invece è d'aspetto così crudele e sornione, che quando non si sente abbastanza (spasmodicamente, direi anche) ricercato, graffia la povera vittima senza alcun motivo se non quelli che si divincolano nella sua psiche. In genere se la prende con i poveri Cani, i quali non colgono il grande bisogno di spazzolate al pelo e grattini sul collo dei loro aguzzini.


E poi c'è l'Ostrica, o il disinteressato: per lo più ironica, arrogante, saccente ma divertente e aggressiva, lancia frasi acuminate, non pare interessata a nulla; di solito quando si conosce un'Ostrica si è presi da rabbia intensa e si ha voglia di aprirla come una noce. Tutto ciò infine si rivela una scommessa pascaliana, niente dà a intendere che nella conchiglia ci sia la perla o una viscida bestia.


I Gatti sono spiritelli soffici come dolcetti che non hanno il coraggio di essere Cani, i Cani sono il ripostiglio in cui è accumulata tutta la disordinata verve del mondo, le Ostriche se aperte da un Mastro Pêcheur diventano Gatti e agitano le zampine, e se poi degustate da un goloso uomo baffuto diventano Cani e spalancano il cuoricino da bestiolina molliccia. 


Mio dio, come ci si può annoiare di un'Ostrica!

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