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mercoledì 20 luglio 2011

Sistema nervoso parasimpatico. / Vita prima di Marte

In merito al mio sistema nervoso parasimpatico, posso dire con esattezza il giorno in cui impazzì. Il 12 marzo di quell'anno comprai le Metafore Piangenti; il 14 aprile, aprendo a pagina 256, esso impazzì. Una semplice foto ben conservata si trovava lì in mezzo. In genere le foto ritrovate sono scoloritissime, polverosissime e frastagliatissime. Fosse stata una brutta foto l'avrei gettata. Eva però era magnifica. 
A quell'epoca avrebbe avuto una sessantina d'anni secondo i miei calcoli. Presi l'amorevole resto per l'angolo e lo feci incorniciare. Siccome sono uno schizofrenico e una delle mie personalità è piuttosto superstiziosa comprai il vetro e la cornice (d'argento, placcata) dallo stesso merda-coreano. 
Il mio cervello è quasi in fiamme mentre osservo Eva appesa alla parete, accade ogni giorno, ogni momento; trovo pace solo quando appoggio la mia testa a martello fra le pagine delle Metafore, da cui tutto ebbe inizio.  
Il gusto di installare un reliquiario per Eva nel mio salotto mi venne solo in seguito: all'inizio era solo una bella donna con le braccia carnose e le labbra dischiuse. Volevo semplicemente evitare di perdere un momento di estasi. Mi sembrava di farlo per l'umanità. Mi sentivo un benefattore. Eva era mia ma era di tutti: quanti trovano foto meritevoli incastrate in libri acquistati per puro caso a un prezzo immensamente gonfiato?
In ogni caso (vi ho già accennato ai miei disturbi neurologici) di Eva nessuno seppe mai un accidente, moglie compresa. Nessuno saprà mai il suo nome eccetera eccetera se non dopo la pubblicazione eccetera eccetera.
Ma il 19 aprile finii il volume e trovai delle porcherie scritte a matita. Io non scrivo sui libri. Lessi. 
Ecco una nuova scarica elettrica al sistema nervoso. Chiusi il libro, perché il piacere va centellinato e possibilmente abbinato a un buon vino. Anche un buon vino va abbinato a un buon vino. 
Dio come amo la mia frenesia!
E quando lo bevvi:


Sono nata il 115 gennaio del ****.
La mia vita ha preso una piega inaspettata tre volte:
- quando ho comprato il clavicembalo;
- quando ho conosciuto Marte;
- quando M. è morto.
In questo momento di questo mese di quest'anno di questa Eva mitologica che crea e distrugge, sono una creatura colma di pianto. La chiarezza fa bene solo agli animi forti e io sono una montagna di burro. Tutto andrà per il meglio ma il mio pianto corrode le rocce, specialmente quelle di burro. 




Eva non nacque il 115 gennaio. Si tratta di certo di una svista, un refuso o uno splendido gioco di parole che quella donna intelligente ha inventato per il suo Biografo Futuro. Ma io non sono esattamente l'uomo che sperava, e non capisco il trucco. 
In ogni caso è stato divinamente sufficiente per innamorarmi di lei fino al punto di sacrificarle la mia vita.

3 commenti:

La Pulce d'Acqua ha detto...

Non trovo commenti sagaci da fare,ma mi è piaciuto immensamente!

Anonimo ha detto...

Non c'entra un cazzo e non ci sei da un po' qui, mi sa. Volevo solo dirti che ti trovo di una bellezza struggente. E NON sto affatto scherzando. Vidi il post sui capelli.

Francesca ha detto...

Grazie, sei davvero gentile con me :-D