Arte,
Una dimensione onirica in cui si muovono creature leggerissime come i pensieri, colorate come l'anima, silenziose e rapide come il vento.
p.s.: chiedo scusa per la mia lunga assenza, dovuta a disordine mentale.
Vorrei aver immerso le mie mani carnali
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Sono furiosa e mi perdo in un flusso di coscienza esagerato e delirante e che poi non avrà mai valore effettivo nel determinare come vivrò la realtà da quel momento in poi. Sono furiosa perchè finora sembrerebbe che io riceva solo cose di cui non ho bisogno. Eppure in fondo so che si riceve sempre esattamente quel che si merita, nè una briciola di più nè una in meno. E sarà una mia stupida impressione, ma non capisco perchè non raccolgo ciò che ho seminato spendendo le mie energie, anche se queste fottute energie erano tutte impegnate in vari progetti di dissimulazione e distorsione.
Sono furiosa e durerà poco, almeno finchè non riprenderò contatto con le cose in generale smettendo di fissare un particolare. Forse un tempo avrei detto "perchè mai dovrei ottenere quello che voglio? E' evidente che non ne ho le capacità!". Oggi dico (forse con superbia, chissà) "perchè mai non dovrei ottenere quello che voglio? Ne ho pienamente le capacità!".
C'è qualcosa in me che non mi fa percepire la realtà com'è, anzi!, la percepisco, sì, con le mie facoltà precostituite che con l'esperienza mi hanno indotto a credere che, ad esempio, colpendo la palla A essa si sposta, eppure non è una legge necessaria solo per il fatto che fino a ora si è verificata. Sono tutta intenta a credere che le cose avvengano secondo i miei preconcetti, anche se, dobbiamo ammettere, non sono i meri pregiudizi di un'ottusa, ma dei natural-esperienziali schemi mentali.
Sono furiosa e per smettere di esserlo devo appassionarmi al mio dolore e lasciare che sia il mio solito divertimento antropologico ma sulla mia pelle.
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Etichette: riflessioni antropologiche
Pagelle, signori! E stasera analizzeremo quattro outfit sfoggiati agli scorsi Golden Globes!
WHO: Chloe Sevigny
WHAT: Valentino dress (ss 2010)
HOW: questo abito è fantastico, cosi' come, del resto, è veramente bella la collezione Valentino per quest'estate, dai toni veramente leggeri ed armoniosi.L'abito sta bene anche all'attrice, sebbene lei abbia una faccia che è tutto un programma: non so se l'euforia per il premio in mano, o semplicemente perché è uscita malissimo in foto, fatto sta che è un'espressione bruttissima oscillante tra ebete e nonsocosa. Comunque l'abito è stato una scelta azzeccatissima, cosi' come azzeccata è l'accanociatura che lascia totalmente spazio all'abito che esprime in pieno la sua verve.
ELEGANZA: 9
ORIGINALITA':9
APLOMB:8
VOTO: 9-
WHO: Christina Hendricks
WHAT: Christian Siriano dress (ss 2010)
HOW: Qualcuno la salvi. Inguardabile, esagerata e del tutto inadeguata. Un abito, in questo caso già brutto di suo, va sempre indossato se lo si puo' indossare, lei non avrebbe potuto! E l'effetto "seno sinistro grande il doppio" è la fantomatica ciliegina sulla torta!
ELEGANZA: 3
ORIGINALITA':4.5
APLOMB:3
VOTO: 3.5
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Etichette: balenciaga, exempla, le pagelle di le_robert, moda, valentino
Ormai da un po' impazzano su internet anteprime, e non, delle Ad Campaign primavera estate 2010. E se tra i bocciati del tutto insufficienti delle stagione (o almeno a mio parere) troviamo Versace e altri soliti noti (cfr. Re Giorgio), non posso che promuovere con lode di lode la campagna pubblicitaria di Alexander McQueen. Ne ho vista solo una foto (questa per l'appunto) ma è bastata, eccezionale! Un mix di ingredienti perfetti, già a partire dalla modella, la Zimmermann, tra cui sicuramente emergono loro, le famigerate e celeberrime Armadillo: la creatura che sicuramente ha dato grande notorietà e anche valore alla collezione di Alexander McQueen ( e poi sfoggiata in primis da miss Germanotta Gaga ).
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Juan Gris,
"Le persiane",
1914
"Sei perduto nel momento esatto in cui capisci quale sarà il risultato finale".
Juan Gris
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Etichette: arte, second of art
Mi sono preso una pausa, l'ennesima, dall'arbiter.
Già lo so, ci vorrebbe più costanza ma, ditemi voi : come fa a venir voglia di essere costanti? E mi riferisco al fatto che l' "arbiter elegantiae" non è molto frequentato, e mi sorge, o meglio: ci, la domanda: "perchè?".
Da buona persona "autostima zero" mi sono detto: "perchè scrivo sciocchezze che non interessano a nessuno". Ma quindi il fatto che ci siano altri blog, per esempio, che pululano di post su grandefratello&co. e anche pieni di commenti, significa che quelli siano temi interessanti? No.
Il punto è che io sono troppo orgoglioso. Non so corteggiare i lettori!
Non sono in grado di andare su blog sconosciuti e non e di ripetere la solita cantilena buonista "ah che bello il tuo blog e cicci' e bebbe', SE TI VA PASSA PURE SUL MIO!" e in queste ultime sette parole si riassume il succo del commento. Insomma io vedo blog pieni di cose raccapriccianti, soprattutto senza fonti! Cioè, logico se scrivi di fatti personali o riflessioni, che fonti ci vuoi mettere?! Ma se scrivi di cose che no, non sono personali, beh prima di scrivere scemenze forse è il caso di farso un MINIMO di cultura.
Eppure nell'arbiter si fanno spazio anche riflessioni interessanti! (cfr. Elsewhere)
Comunque, vedo anche blog che mi interessano allora si che esprimo il mio consenso pero', ahah, non viene mai ricambiato!
E quindi io sono proprio troppo orgoglioso perchè se un blog mi fa schifo lo dico, se un post non lo condivido pure, e non sono capace di dire sempre "oohh siiii come hai ragione!", COME HAI RAGIONE IL PIFFERO!
E se questo blog non viene apprezzato beh, non me ne frega! Perchè se il motivo per cui non viene apprezzato sta nel fatto che io non vada a lusingare potenziali lettori : ben venga!
Se il motivo è un altro, vi prego: non ditemelo!
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Etichette: i cazzi miei, sfoghi editoriali
Dove risiede la realtà? Esiste di per sè o esiste in funzione della percezione che abbiamo di essa?
Sembrerebbe semplice rispondere che la realtà esiste autonomamente, tuttavia fermatevi a pensare a ciò che sto per dire: se io avessi un terribile difetto alla vista che mi impedisce di percepire il viola (e ora per comodità accettiamo che il viola esista), la realtà per me sarebbe sempre invariabilmente tutto tranne che viola. Dunque la realtà che credo io è la realtà o non lo è? E voi direte, la realtà è di chi vede il Viola. Eppure anche voi che lo percepite avete un cervello unico e un sistema di apprendimento e percezione unico: anche voi potreste credere a una verità incompleta, eppure sarebbe la vostra verità.
Ma una verità relativa è ancora vera? Se ci appelliamo a Kant egli dirà che l'uomo ha innate le categorie di spazio e tempo con le quali organizza immediatamente ciò di cui ha esperienza: ma queste categorie
-sono sempre affidabili perchè sospettate di essere innate?
-funzionano sempre ugualmente per tutti e in ogni caso?
Einstein disse che tre minuti su un termosifone e tre minuti vicino a una bella ragazza hanno lunghezza diversa: è forse sbagliato? Non è forse vero che la sensazione del tempo e quella dello spazio hanno un senso diverso in occasioni diverse e per persone diverse? E d'altra parte voi sapete dov'è ubicata la realtà o com'è fatta, dato che non esiste un uomo che sappia alzarsi sopra di noi, vedendo il Viola, il Verde, il Nero e tutto il resto, per poi raccontarcela?
Noi percepiamo la realtà perchè percepiamo di percepirla, e non possiamo fare altrimenti, e anche se questa frase sembra una follia in verità è proprio inevitabile che sia così. In ogni caso dov'è? Non nei libri e non nella poesia della decadenza giovanile, non nell'alterego delle personalità estraniate, come descrive Kundera (La Vita è Altrove), non nel mito di Napoleone come crede Sorel in Il Rosso e il Nero, non nelle azioni distratte come avere una figlia, avere due amanti, sperperare un patrimonio come pareva alla tenerissima Madame Bovary.
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Etichette: riflessioni antropologiche
Aurora,
Salvador Dalì
Dire "Geniale" mi sembra quasi riduttivo.
Se devo prendere un messaggio da quest'opera, e lo prendo in modo del tutto soggettivo e personale, senza aver letto saggi e quindi anche, se vogliamo, da grande ignorante, io vedo la forza della vita, la vita che nasce, la vita che dà speranza.
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Etichette: arte, dalì, exempla, second of art
VALENTINO
SS 2010
(By Chiuri-Piccioli)
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Etichette: moda, second of fashion, valentino
TREMATE TREMATE: LE PAGELLE SON TORNATE!
I look che oggi esporremo fanno tutti parte del red carpet dei "People choice awards".
WHO: Mary J. Blige
WHAT: Gucci dress, Ferragamo shoes
HOW: Chssà perchè ma a me la Blige ispira vecchia, a me sembra vecchia (piu' di quanto lo sia già). Fatto sta che questo vestito è brutto, e su di lei dà il peggio di sè. Il decoltée è schiacciato, attenzione: sta per esplodere! L'orecchino lungo crea un'opposizione di linee a dir poco disarmoniosa. La lunghezza del vestito ci fa apparire la cara "vecchia" Mary tozza ( piu' di quanto lo sia già) e anche la scarpa dà un'illusione monumentale e troppo massiccia. P.s.: il colore dei capelli fa troppo Rihanna!
ELEGANZA: 4+
ORIGINALITA': 4.5
APLOB: 6
VOTO: 4.5, CHIAMATE GLI ARTIFICIERI!
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Etichette: le pagelle di le_robert
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Etichette: ANNIVERSARI
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Etichette: arte, mondrian, second of art
Anche quando non si tratta di autoritratti espliciti, gli artisti tendono a riprodurre sè stessi. Mi vengono in mente celebri esempi come il Bacco di Caravaggio, il David di Bernini, e gran parte delle figure maschili di Botticelli. Naturalmente è solo una mia impressione, ma siamo attratti dalla bellezza nella misura in cui essa ci appartiene. Non è una volgare autocelebrazione (infatti di per sè essa ci disgusta) bensì è una sorta di istinto di sopravvivenza, di elezione inconsapevole; anche quando non diremmo mai di essere belli e desiderabili e fascinosi, siamo attirati da ciò che ci somiglia, anche se è una vaga copia di noi stessi (e amplificata).
Cos'è per me la bellezza femminile?
E' Eva di Klimt, e sicuramente mi somiglia, per quanto io sia sicuramente meno bella e eterea e raffinata. Anche nel massimo disprezzo di sè, ognuno tiferà per la sua razza, e questa è una grande scoperta, che non dimostra che le persone di cui abbiamo scelto di circondarci ci somiglino oggettivamente, nè che siamo tutti dei bastardi vanitosi, ma che per la nostra sussistenza siamo stati programmati per piacerci, e questo è un traguardo geniale e confortante.
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Etichette: arte, riflessioni antropologiche
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Etichette: i cazzi miei, moda, saldi
GIAMBATTISTA VALLI
(from ss 2010)
Rouge et Romantique.
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Etichette: moda, second of fashion, valli